Le parole chiave per la scuola dell'autonomia
ATTIVITA’ INTEGRATIVE COMPLEMENTARI
Ogni scuola promuove iniziative complementari e integrative di accoglienza, orientamento e accompagnamento nell’iter formativo, al fine di offrire ai giovani occasioni, anche extra-curricolari, per la crescita umana e civile e opportunità per un proficuo utilizzo del tempo libero; nelle scuole secondarie tali attività sono assunte anche su proposta e parere del Comitato Studentesco.
Normativa di riferimento
- Dir. 133/96 (Disciplina delle attività complementari e integrative)
- D.P.R. 567/96 (Regolamento della Disciplina delle attività compl. e integr.)
Nella sua struttura generale comprende i seguenti elementi:
- obiettivi generali del processo formativo (finalità),
- obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni,
- discipline e attività, e relativo monte ore annuale,
- limiti di flessibilità dell'orario,
- standard di qualità del servizio,
- indirizzi generali sulla valutazione degli alunni e sul riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi,
- criteri generali per l'educazione permanente degli adulti
Dalla struttura generale si generano una componente nazionale ed una locale obbligatoria (quest’ultima va definita tenendo conto delle esigenze di studenti, famiglie, enti locali), più una componente di "ampliamento" opzionale definita tenendo conto delle esigenze degli enti locali, divenuti competenti in esito al decentramento amministrativo (educazione alla salute, orientamento scolastico e professionale, educazione adulti, lotta alla dispersione, pari opportunità, continuità, ecc.)
Normativa di riferimento
- D.P.R. 275/1999 art 8, art. 9
- D.M. 234/2000 (Decaduto)
- D.Lgs. 112/98 (Trasferimento competenze)
- D.P.R. 257/00 (Regolamento NOF)
- D.Lgs. 19/04 (Ordinamento Ciclo Primario)
L’autonomia scolastica si realizza definendo percorsi formativi nella struttura generale del curricolo, con le risorse dell’Organico funzionale e il concorso degli EE. LL. mediante scelte di flessibilità concernenti:
articolazione modulare del monte ore annuale
definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria di lezione
attivazione di percorsi didattici individualizzati
articolazione modulare di gruppi di alunni
iniziative di recupero e sostegno, di continuità e orientamento
ogni attività che favorisca l’elevamento dell’obbligo
adattamenti del calendario scolastico
organizzazione flessibile dell’orario complessivo del curricolo anche sulla base di una programmazione plurisettimanale
accordi e convenzioni per attività di comune interesse tra più scuole
ampliamenti dell’offerta formativa
Normativa di riferimento
D.M. 234/00 (Premessa)
D.Lgs 59/04 (Ordinamento Ciclo Primario)
Progetto Copernico - Rete di Roma "La didattica modulare e la valutazione"
Raccoglie unitariamente modalità didattiche e attività d’insegnamento che, mediante la partecipazione degli alunni alla costruzione della cultura, mirano a formarne la capacità di conoscere se stessi, costruirsi un’identità, conoscere l’ambiente, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative e di lavoro per divenire protagonisti di un personale progetto di studio, di lavoro e di vita.
Sono assicurate (sulla carta) nei curricoli fin dalla scuola dell’infanzia come "orientamento formativo disciplinare e pluridisciplinare" e nei momenti di passaggio come "orientamento alla scelta"
Normativa di riferimento
- Dir. 487/97 (Orientamento delle studentesse e degli studenti)
- D.Lgs. 112/98 (Trasferimento agli EE. LL.)
- D.M. 31/10/96 (orientamento formativo della scuola media)
- Progetto ORME (orientamento nella scuola primaria)
- Progetto GIOIA (orientamento all’uscita dalla scuola secondaria II grado)
- L. 9/99 (Abolita)
- D.M. 323/99 (Regolamento NOS) (Abolito)
- D.P.R. 257/00 (Regolamento NOF)
POF (Piano dell’Offerta Formativa)
E’ il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
Normativa di riferimento
PROGETTO EDUCATIVO/FORMATIVO/DIDATTICO
I progetti educativi vanno distinti dai progetti nazionale varati dal Ministero in particolari settori (Musica, Biblioteche, Lingua 2, ecc.) e da quelli internazionali varati dalla UE per la Formazione professionale e l'Università, giacché sono organizzazioni strutturate di un'attività interna alla scuola (come le attività complementari e integrative o l’area di progetto), o esterna (come i tirocini formativi e gli stage lavorativi), finalizzate al conseguimento di precisi obiettivi educativi e didattici, con l'indicazione dei mezzi per conseguirli, dei tempi e delle azioni, oltreché della metodologia di lavoro.
Condizioni essenziali del progetto sono
Normativa di riferimento
- l'analisi del contesto (bisogni e risorse)
- la descrizione dei risultati attesi in modo misurabile (o comunque osservabile o apprezzabile)
- la valutazione degli esiti effettivamente raggiunti.
- D.P.R. 567/96, Art. 2 (iniziative complementari e attività integrative) - Educazione alla salute - orientamento - lotta alla dispersione - intercultura - sicurezza - ecc.
Nella relazione della commissione dei saggi sono definiti come "contenuti irrinunciabili" che la scuola deve garantire a chi la frequenta. Il documento vuole sollecitare la riflessione sull’esigenza di individuare saperi essenziali, non minimi, un sapere fondamentale che apra a sempre nuove conoscenze, che deve appartenere a tutti i membri delle nuove generazioni, per renderli protagonisti del loro sviluppo mediante l'attuazione dei diritti di cittadinanza (cfr. Stranieri).
Documenti di riferimento:
Doc. Maragliano: "I saperi essenziali per la scuola di base"
Si tratta di un regolamento dei diritti e dei doveri degli studenti che definisce gli spazi di partecipazione e cittadinanza loro riservata nella vita della scuola, individuando anche organi e competenze (Comitato Studentesco, Consulta degli Studenti e Organi di Garanzia).
Normativa di riferimento
D.P.R. 249/98 (Statuto degli Studenti)
D.P.R. 567/96 art.5 (Regolamento attività complementari e integrative)
E’ il conseguimento di un patrimonio personale di saperi integrato nelle competenze, da allargare e spendere consapevolmente durante l’intero corso della vita. La scuola deve garantire non solo il diritto allo studio ma anche il diritto all’apprendimento, al fine di sviluppare quelle basi culturali e di comprensione che consentano agli alunni le scelte più confacenti alla propria personalità e al proprio progetto di vita. E’ l’obiettivo fondamentale di ogni P.O.F.
Normativa di riferimento
Favorisce la realizzazione di curricoli integrati tra diversi ordini di scuola.
Verticalità d'ISTITUTO: unità scolastiche (Istituti comprensivi) che aggregano scuole di vario ordine. Prima dell'istituzione dell'IC, comunque, rispondevano della "continuità educativa")
Verticalità di CURRICOLO: progetti di ricerca-azione sulla continuità curricolare, realizzati in alcuni istituti comprensivi nel corso degli ultimi anni (meglio definita "progressività" ).
Il disegno del sistema educativo realizza una verticalità strutturale (esplicitata nel documento Bertagna)
Normativa di riferimento
D.M. 16/11/92 (continuità educativa)
C.M. 339/92 (continuità educativa)
L. 97/94, Art. 21 (istituzione I.C.)
C.M. 227/99 (esiti della sperimentazione degli I.C.)
O.M. 315/94, art. 9 (sperimentazione I.C.)
D.L. 18/06/96, Art. 8 (sperimentazione I.C.)
Comm. Bertagna - I piani di studio dalla scuola dell'infanzia all'istruzione / formazione secondaria
Documenti e materiali:
Pubblicazioni IRRSAE Lombardia (Quaderni sul Curricolo verticale)
Progetto QUID (IRRSAE Toscana)