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di Marco Paolo Dellabiancia

 

Dal percepire al conoscere e all'aver coscienza del corpo proprio, si attuano altrettanti passaggi ad ordini diversi di consapevolezza: la percezione, per far riferimento a quanto la scienza ci dice sulla funzione motoria, corrisponde all'interpretazione del segnale che giunge nell'area somatognosica primaria e viene elaborata nelle secondarie. In questi territori corticali si realizza, infatti, la localizzazione del sito corporeo interessato dalla stimolazione, la percezione della sua disposizione (sia come posizione assunta, che come tensione espressa e come movimento avviato) ed il riconoscimento delle qualità dello stimolo. Per far ciò, rimanendo agli aspetti legati alla percezione del corpo proprio e tralasciando tutto ciò che concerne la percezione della realtà (e la sua organizzazione che costituirà l'oggetto dell’itinerario sulle abilità infralogiche), è necessario possedere un modello d'insieme del proprio corpo che permetta l'orientamento reciproco dei percetti, un "centro d'orientamento": lo schema corporeo, dotazione anatomicamente definita dalle aree corticali somatognosiche destra e sinistra, ma che per diventare funzionante in modo utile ed integrato, ha bisogno di una fase di sviluppo ed apprendimento nel corso dei primi anni di vita, come il fenomeno dell'arto fantasma per Merleau-Ponty ha ampiamente dimostrato (cfr. bib. 1).

Questa dimensione percettiva e la dualità dei campi di sensibilità cui dà luogo (il corpo e il mondo o il soggetto e l'oggetto) è stata sempre presente all'analisi della filosofia spiritualista (Maine de Biran col "senso dello sforzo", Rosmini col "sentimento fondamentale o sensus sui" e G. Gentile che riprende "l'Obiectum mentis" spinoziano) e alla problematico della Fenomenologia con il "Leib" di Husserl, che l'hanno valorizzata come il primo passo verso la coscienza. Anche il Pensiero esistenzialista ha valorizzato la percezione corporea: del corpo in quanto "essere per sé" di Sartre ad esempio (cfr. bib. 3); in questo senso tale percetto è interpretato come substrato del "vissuto", cioè di una coscienza che raccoglie sia ciò che si è percepito nella propria realtà, che ciò che si fantastica reale, e dunque in questa seconda direzione, invece di essere il punto di forza della presa di coscienza di sé, può invece rappresentare il puro prodotto della propria immaginazione.

La conoscenza del corpo, invece, partendo dal trattamento linguistico-concettuale dei percetti, astrae sempre più, sia dalla senso-percezione attuale e immanente del corpo proprio che dalla percezione visiva e tattile dei corpo altrui, i caratteri fondamentali di un concetto assoluto e generale che va poi ad applicare come nozione di riferimento ai diversi campi della conoscenza, non senza averla ulteriormente definita nei termini appropriati alla dimensione culturale che si intende esercitare. E' solo per effetto dell'astrazione dal corpo proprio che si giunge ad una nozione di corpo in generale e questa poi si può ulteriormente elaborare applicandole le varie reti di conoscenze dichiarativi di ciascun campo epistemologico. Questa nozione costituisce ciò che Husserl chiama "Korper" e Sartre "l'essere del corpo in sé" con un senso di svalutazione nel confronto di quell'altro corpo, quello di cui si è detto prima, percepito e vissuto, per effetto di un atteggiamento di critica alla certezza della conoscenza scientifica che ha caratterizzato la cultura esistenzialista europea nella prima metà del nostro secolo.

Solo con Popper il concetto del corpo, cioè lo strumento della conoscenza del corpo, viene rivalutato in tutt’altro clima culturale e in tutt’altra forma critica della conoscenza scientifica. Nel suo scritto "L’Io e il suo cervello", il concetto del corpo (cfr. bib. n. 2), infatti, si colloca nel terzo mondo, quello dei prodotti della mente umana; un terzo mondo capace di causalità sugli altri due, e in particolare sul secondo, quello delle esperienze personali dei fatti naturali che qui potremmo intendere come il mondo del vissuto determinato dalla percezione corporea, rovesciando l'impostazione marxista, per cui la causalità va dalla struttura alla sovrastruttura con l’ammissione, dunque che la causalità (concettuale) possa andare dalla sovrastruttura alla stuttura. Il concetto del corpo acquista in questo modo una grande importanza, sia nell'agire scientificamente fondato del medico o del docente, che nell'agire quotidiano dell'uomo comune e tutto ciò non appare ancora adeguatamente compreso proprio in sede educativa.

Rimane, da ultimo, la coscienza del corpo, come esito di un lungo processo di personificazione iniziato con la percezione del proprio corpo e di quello altrui e con la progressiva costruzione di una immagine del corpo proprio dal contenuto fortemente caratterizzato in senso emotivo e affettivo.

Questa terza dimensione è stata, infatti, descritta da Sartre come il risultato di un "essere per sé del corpo come riconosciuto dall'altro", cioè come l'effetto del rispecchiamento di sé negli altri (cfr. bib.3), riprendendo così la funzione svolta dal corpo nei confronti dello spirito soggettivo già a suo tempo espressa da Hegel, con la differenza fondamentale che mentre nell'Idealismo la te transazione" avveniva all'interno dello spirito, con Sartre avviene nel corso della concreta relazione fondamentale con l'altro soggetto.

L'itinerario didattico

Per definire gli obiettivi didattici relativi alla percezione, conoscenza e coscienza del corpo nell’ambito di una organizzazione didattica che voglia rispettare il più possibile la sequenza genetica secondo la quale si sviluppano le operazioni mentali implicate da tali strutture, è imprescindibile tenere come riferimento principale le ricerche di Wallon e di Zazzo che, secondo gli autori più accreditati (cfr. bib. 4), ne costituiscono la più approfondita interpretazione. Per Wallon, infatti, il senso originario di sé incomincia a svilupparsi attraverso la progressiva integrazione delle percezioni relative ai tre campi estero proprio ed enterocettivo nel corso della dinamica tensione emotiva provocata dalla relazione con l'altro. Allo studio di ciascun campo sensoriale è stato destinato un'ampia trattazione nei corsi tenuti alla Sorbona alla fine degli anni '30 (cfr. bib. 5), ma la tematica è poi stata continuamente ripresa (cfr. bib.6). Zazzo continua questa ricerca, documentando lo stadio dello specchio e l'uso dei pronomi personali per evidenziare la fase di conseguimento della coscienza (cfr. bib. 7). Alla luce di quanto detto si propone la seguente TASSONOMIA DELLA PERCEZIONE, CONOSCENZA E COSCIENZA DEL CORPO:

1 Identificazione dello spazio corporeo.

1.1. Costruzione dell'immagine del corpo mediante la percezione delle sensazioni esterocettive.

1.1.1. Conoscenza della localizzazione topografica.

1.1.1.1. Riconoscimento visivo associato alla sensibilizzazione tattile con nomenclatura e raffigurazione topografica.

1.1.1.2. Localizzazione topografica delle sensazioni pressorie superficiali.

1.1.2. Conoscenza dell'orientamento del corpo.

1.1.2. l. Riconoscimento dell'orientamento antero-posteriore e verticale.

1.1.2.2. Riconoscimento dell’orientamento laterale.

1.l.3. Dimensionamento percettivoprassico del corpo.

1.2 Costruzione dell'immagine del corpo mediante la percezione delle sensazioni proprio ed enterocettive (schema corporeo).

1.2.1. Percezione e discriminazione topografica della tensione muscolare, e della sua intensità.

1.2.2. Riconoscimento propriocettivo delle posizioni e dell'orientamento dello spostamento delle varie parti del corpo.

1.2.3. Riconoscimento cinesestesico dell'atteggiamento del corpo e sua raffigurazione grafica. Riconoscimento tattilo-cinestesico.

1.2.4. Percezione localizzata del battito cardiaco, del polso e dei movimenti respiratori, controllo volontario della respirazione.

1.2.5. Percezione e controllo dell'equilibrio.

1.2.6 Induzione di sensazioni psicogene localizzate e globali.

1.3. Costruzione di un'immagine sociale del corpo tramite la ricostruzione di un vissuto storico-culturale.

Dalla tassonomia così delineata si identificano 4 nuclei didattici che di seguito sono analizzati e proposti con criteri/indicatori di verifica e numerosi materiali didattici. Si tratta dell’identificazione del corpo proprio tramite la sensibilità esterocettiva (paragrafo 3); dell’orientamento e del dimensionamento del corpo (paragrafo 4); dell’identificazione del corpo proprio tramite le sensibilità entero e propriocettive (paragrafo 5) e della costruzione dell’immagine culturale del corpo (paragrafo 6). A margine i materiali sono distinti in due livelli: A (corrispondente alla scuola materna) e B (corrispondente alla scuola elementare). I prerequisiti dei primi sono le reazioni circolari piagetiane. I prerequisiti dei secondi sono le abilità sviluppate coi primi.

Materiali per l'identificazione del corpo proprio tramite le sensibilità esterocettive

1. Identificazione dello spazio corporeo.

1.1. Costruzione dell'immagine del corpo mediante la percezione delle sensazioni esterocettive.

1.1.1. Conoscenza della localizzazione topografica del corpo.

1.1.1.1. Riconoscimento visivo associato alla sensibilizzazione tattile con nomenclatura e raffigurazione topografica.

Prova di accertamento della conoscenza e del riconoscimento: 1) disegno del corpo; 2) far nominare all'alunno le parti del corpo che il docente tocca o indica su di sé.

A Seduti in circolo con fronte al centro il caporiga fa passare un tocco come "scompigliare i capelli, tirare gli orecchi, spingere l'indice contro il fianco" ecc.; oppure cambio il tocco, o invento il tocco, ecc.

- Dalla stessa disposizione i vari modi di legarsi e di entrare in contatto. La Lotta (vedi bib.8), girotondo (vedi bib. 9).

- Dalla stessa disposizione il docente nomina ed esplora con entrambe le mani sul corpo le varie parti (senza differenziare l'orientamento laterale), mentre gli alunni seguono toccando il loro corpo. Occasione per cogliere la presenza di organi mediani singoli e laterali doppi; per variare l'attività presentare azioni diverse come mi tocco, mi gratto, mi copro ecc. Occasione per classificazioni e seriazioni di forme, colori, dimensioni, figure ecc.). Occasione per classificazioni e seriazioni di forme, colori, dimensioni, figure ecc.).

- Eretti o seduti in coppia con fronte nella stessa direzione, gli alunni posteriori esplorano il corpo degli interni, sulla verbalizzazione del docente (filastrocche di localizzazione con orientamento dall'alto al basso o viceversa e dall'esterno all'interno o viceversa ma simmetricamente per entrambe i lati), poi cambio di posto nella coppia o cambio di compagno.

- Dalla stessa disposizione ma con fronte l'uno verso l'altro sulla verbalizzazione del docente esplorazione contemporanea di entrambi; oppure un alunno esplora il compagno che a sua volta verbalizza (sempre rispettando la successione simmetrica e senza differenziare l'orientamento laterale).

- A coppie uno sdraiato a terra, l'altro gli sfiora il contorno del corpo sulla verbalizzazione del docente, simmetricamente con entrambe la mani, o successivamente, con una sola mano, unendo poi al contatto anche il tracciato del contorno per terra col gesso, o su un foglio con pennarello ecc. si giunge a fare la sagoma in dimensioni naturali (appendere tre sagome frontale, dorsale e laterale ai muri dalla classe). Dal contorno è poi facile passare a trasportare la localizzazione delle varie parti sensibilizzate precedentemente nei contatti (poi anche organi interni come radiografia), con nomenclatura riportata direttamente sulle parti medesime o indirettamente su una legenda tramite cifre o lettere di riferimento (o colori ecc.).

- Sensibilizzazione con piccoli attrezzi (palla, sacchetto, libro, blocco ecc.) e con grandi attrezzi o il suolo e i muri (vedi bib.10 e 11) esplorazione col piede e/o con altre parti del corpo (cfr. bib. 12).

- Verbalizzazione sull'imitazione degli usuali gesti di vestirsi, di lavarsi ecc.

B Sagome con ritagli di giornale, di stoffa, con strisce adesive sui bordi, pupazzi di carta, giochi d’ombre, pacco pacchetto (vedi bib. 9).

- A coppie legate, utilizzando l'immagine unica che deriva dalla sovrapposizione dei due corpi disposti in fila o in riga (anche con mascheramento tramite pezzi di stoffa), formare strani corpi di extraterrestri con quattro braccia, due teste ecc.

- Nomenclatura corporea, sagoma statica e in movimento, puzzle della sagoma corporea, lidicodupau, impronte (vedi bib. 13 e 14).

1.1.1..2. Localizzazione e discriminazione topografica delle sensazioni pressorie superficiali.

Prova di accertamento del riconoscimento: toccare l'alunno bendato in varie parti dei corpo chiedendo dov'è toccato (risposta prima pratica e poi verbale).

A I materiali precedenti sull'esplorazione vicendevole in coppia con l'alunno esplorato bendato o ad occhi chiusi.

B Contorni, itinerari e percorsi sul corpo del compagno bendato seguendo la verbalizzazione del docente, anche facendo riportare l'itinerario memorizzato dall'alunno esplorato sulla sagoma.

- Itinerari di contatto contro il muro e attrezzi verticali, o il suolo e attrezzi orizzontali, prima ad occhi aperti poi bendati, sulla guida del docente o di un alunno.

- A coppie dalle varie stazioni e in spostamento entrare in contatto col compagno bendato; giochi corporei di legamento, sostegno, trasporto, spinta e collaborazione con compagno di coppia bendato.

- Per gruppi in fila con fronte corrispondente, passare la figura (numero, lettera, elemento geometrico ecc.) disegnandola col dito sulla schiena dei compagno che si trova avanti. Méli-Mélos (cfr. bib.13).

Materiali per l'orientamento e il dimensionamento del corpo

1.1.2. Conoscenza dell'orientamento del corpo.

L'orientamento laterale (destra e sinistra) e quello sagittale o antero-posteriore (avanti e dietro) si desumono fissando punti di repere direttamente nel corpo proprio, mentre quello verticale si desume dal rapporto della posizione del corpo proprio con la direzione della forza di gravità (alto e basso), rapporto interpretato dalla vista, dall'orecchio interno e dalle sensazioni propriocettive mediante un apprendimento spontaneo nel corso delle prime fasi dello sviluppo. Tuttavia, poiché l'orientamento sagittale e quello verticale sono riconosciuti intuitivamente con facilità ed immediatezza non abbisognano di particolari strategie didattiche, mentre l'orientamento laterale è riconosciuto e memorizzato solo tramite una reperizzazione legata alla lateralizzazione funzionale, è necessario, quando questa lateralizzazione funzionale non è ancora memorizzata (nei normodotati fino alla I classe elementare compresa), legare il riconoscimento a punti di repere artificialmente indotti sul corpo dell'alunno dal docente (scalpo legato al braccio, ecc.).

1.1.2.1. Riconoscimento dell'orientamento antero-posteriore e verticale.

Prova di accertamento dei riconoscimento: l'alunno individua verbalmente e poi praticamente sul suo corpo le parti anteriori corrispondenti a quelle posteriori indicate dal docente. L'alunno dalle varie posizioni e stazioni individua le parti del corpo che stanno più in alto o più in basso.

A Dalle esplorazioni a coppie dei precedenti materiali il docente guida l'esplorazione per opposti rispetto all’orientamento antero-posteriore (mettendo in evidenza le parti che si trovano avanti e le rispettive che si trovano dietro) e per percorsi ordinati rispetto all’orientamento verticale (dall'alto al basso o viceversa) creando posizioni varie.

- Eretti o seduti a coppie con fronte convergente, l'alunno posteriore esegue un percorso con la mano o con un piccolo attrezzo (palla) sulla superficie posteriore dell'altro alunno che a sua volta ricerca il percorso corrispondente sulla sua superficie anteriore. Riportare sulle sagome frontali la scritta AVANTI e sulle sagome dorsali DIETRO; riportare sulle sagome in posizione normale (cioè con la testa verso l'alto e i piedi in basso) le scritte ALTO sopra la testa e BASSO sotto i piedi, poi progressivamente variando la posizione delle sagome (da quella eretta normale, a quella orizzontale e poi a quella eretta capovolta) riportare le scritte ALTO e BASSO secondo i nuovi orientamenti.

1.1.2.2. Riconoscimento dell’orientamento laterale.

Tutti i materiali vanno introdotti inizialmente sensibilizzando il riconoscimento della parte destra o della parte sinistra con un riferimento (legando uno scalpo al braccio o alla gamba, oppure arrotolando la manica o il calzone, oppure arrotolando il calzetto ecc.).

Poiché nel lavoro a coppie il riconoscimento avviene mediante l'immagine del corpo del compagno, è anche necessario in un primo momento indurre un trasporto di orientamento per TRASLAZIONE che non ingerisce operazioni di riconoscimento complesse, disponendo gli alunni in coppia sia in fila, sia in riga con la fronte rivolte nella stessa direzione cfr. bib. l5 Vedi anche l'obiettivo 3.1. dell’itinerario sullo spazio-tempo.

Prova di accertamento del riconoscimento: chiedere all'alunno quale è il suo braccio destro (o altra parte del corpo laterale) e verificare la risposta.

A Dalle esplorazioni a coppie dei precedenti materiali il docente guida l'esplorazione delle parti bilaterali con orientamento laterale (da sinistra a destra o da destra a sinistra).

- Seduti in circolo con fronte al centro il docente guida semplici azioni con orientamento laterale (batto la mano sinistra a terra); oppure guida contatti corporei omolaterali ed eterolaterali (con la mano sinistra gratto l'orecchi destro) in progressione di difficoltà; oppure guida la manipolazione, il contatto, l'uso di piccoli attrezzi (con la mano sinistra rotolo la palla) anche con spostamenti.

- Riportare sulle sagome l'orientamento laterale con le scritte DESTRA e SINISTRA a cominciare da quelle dorsali; quando si sarà raggiunto l'obiettivo 3.1. del prossimo itinerario allora si riporteranno le scritte anche sulle sagome laterali e frontali.

1.1.3. Dimensionamento percettivo-prassico del corpo.

Il dimensionamento inizialmente si basa sulla operazione di confronto diretto a coppie (avviando le operazioni con uso di unità di misura che potranno seguire con quantificazione metrica solo dopo l'introduzione curricolare del sistema metrico decimale), per passare poi al confronto collettivo tramite operazioni di classificazione e seriazione e la costruzione di tavole sinottiche delle dimensioni.

Prova di accertamento delle operazioni: I) chiedere ad un alunno se è più alto di un altro (anche altro parametro meno usuale) ed osservare le operazioni che attua per realizzare il confronto; 2) far ordinare ad un alunno un gruppo di compagni in funzione crescente di una dimensione.

A A coppie tramite appoggi e contatti eseguire un confronto diretto delle dimensioni: in piedi eretta confrontare la statura, l'altezza con un braccio alzato in alto, l'apertura della braccia in fuori, la larghezza delle spalle e del bacino, la lunghezza del braccio, della mano, del piede ecc.; seduti con la schiena appoggiata al muro confrontare la statura da seduti e la lunghezza delle gambe; con uso di nastri e funicelle la circonferenza toracica in ispirazione ed in inspirazione, la circonferenza del bacino, del capo, del braccio, della coscia, della gamba.

- Individualmente e a coppie: il sarto prende le misure (su di un nastro ciascun alunno segna tutte le sue dimensioni corporee, poi attua dei confronti con gli altri alunni).

B Costruire una tavola sinottica delle dimensioni più usuali da aggiornare all'inizio ed al termine di ogni periodo scolastico (tre rilevazioni all'anno: una all'inizio dell'anno scolastico, una a metà ed una al termine, e se possibile unire alle misurazioni anche l'esame del portamento per rilevare atteggiamenti viziati e disequilibri muscoloarticolari) per la presa di coscienza delle variazioni morfologiche in senso diacronico, utilizzando anche l'ordine progressivo nelle attività scolastiche che lo richiedano.

- Costruire una scheda personale con tutte le diverse misure del corpo secondo le misurazioni in uso nel settore dell'abbigliamento.

- Disponendo di un asse d'equilibrio e di un appoggio centrale costruire una bilancia per il dimensionamento del peso (con introduzione pratica dei principi della leva).

AeB A coppie tracciare una sagoma (del corpo o di una sua parte) dentro l'altra, per apprezzare le diverse superfici occupate.

- Contro il muro o sul terreno segnare e confrontare per ciascun alunno le grandezze delle dimensioni e superfici occupate nelle varie posizioni: altezza a braccio alzato, statura sulle punte dei piedi, statura, statura in ginocchio, statura seduti, altezza sdraiati sul fianco e poi sul dorso.

Materiali per l’identificazione del corpo tramite le sensibilità interne e propriocettive

1.2 Costruzione dell’immagine del corpo tramite la percezione delle sensazioni proprio ed enterocettive

1.2.1. Percezione e discriminazione topografica della tensione muscolare, e della sua intensità.

Prove di accertamento della capacità di rilassamento: su invito del docente l'alunno contrae e rilassa un determinato distretto muscolare (verificare attraverso la palpazione).

A Indurre il rilassamento globale dalla stazione eretta con caduta sul tappeto mediante il gioco "cava il tappo al sacco pieno" associato al controllo respiratorio (con concomitante ispirazione), secondo le due modalità dell'afflosciamento totale brusco, oppure dell'afflosciamento progressivo partendo dai settori più alti (caduta del capo, del busto e poi delle gambe), iniziando in entrambe con una tensione massimale di tutto il corpo sull'inspirazione. Dito di ferro in bib. 16.

B A coppie, uno disteso a terra nelle varie posizioni di decubito contrae massimalmente senza muoverli i vari distretti muscolari sulla verbalizzazione del docente (mentre l'altro verifica con la palpazione) poi si rilassa associando l’espirazione.

- A coppie, uno disteso a terra sulla verbalizzazione del docente mobilizza le principali articolazioni staccando successivamente i vari distretti corporei dal contatto col terreno, mentre il compagno si oppone inizialmente al movimento per sensibilizzare la tensione muscolare localizzata; oppure aiuta a localizzare il settore muscolare interessato bloccando i settori prossimali (particolarmente utile nei casi in cui si rilevano difficoltà di rilassamento localizzato).

- Come sopra, un alunno solleva col minimo sforzo i vari distretti corporei e poi li rilassa sulla verbalizzazione del docente associando il controllo respiratorio, mentre il compagno corregge, aiuta e verifica la minima tensione e il rilassamento.

Quando gli alunni hanno raggiunto una buona capacità di controllo della contrazione e del rilassamento ed una buona localizzazione dei vari settori corporei si possono eseguire tutti i materiali precedenti ad occhi chiusi o bendati.

- Tutti i materiali di Le Boulch e di Orlic in bib. 17 e 18.

1.2.2 Riconoscimento propriocettivo della posizione e dell’orientamento dello spostamento (direzione del movimento) delle varie parti del corpo

Prova di accertamento del riconoscimento propriocettivo: un alunno eretto ad occhi chiusi con braccia avanti o in altra posizione omologa lascia cadere rilassato un braccio per poi riportarlo nella stessa posizione iniziale (fissata dalla posizione dell'altro braccio immobile).

AeB Individualmente in piedi, prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi o bendati, oscillare per caduta nelle diverse direzioni le braccia (simultaneamente, alternatamente e successivamente) sia da eretti che da busto inclinato avanti e torto lateralmente; da eretti con appoggio degli arti superiori (al muro, alla spalliera ecc.) oscillare, slanciare e spingere una gamba alla volta nelle diverse direzioni (occhi aperti e poi chiusi o bendati); da seduti lasciar cadere nelle varie direzioni il capo (anche in torsione) ed il busto; da decubito supino apprezzare la caduta laterale del capo, delle gambe flesse, dei piedi in dentro e in fuori da gambe distese; dal decubito laterale la caduta del braccio e della gamba esterna avanti e dietro al corpo e lo slancio laterale; dal decubito prono il sollevamento del capo, delle braccia, delle gambe distese e flesse.

- A coppie, uno disteso a terra apprezza l'equilibrio delle braccia (distese) e delle gambe (flesse) in posizione verticale, poi riporta in verticale gli arti sbilanciati nelle diverse direzioni dal compagno, prima ad occhi aperti poi chiusi o bendati.

1.2.3. Riconoscimento cinestesico (sensibilità propriocettiva più quella connessa all'equilibrio statico e dinamico) dell'atteggiamento del corpo e sua raffigurazione grafica. Riconoscimento tattilo-cinestesico.

Prova di accertamento del riconoscimento cinestesico: l'alunno bendato è messo in una posizione dal compagno o dal docente, poi dopo breve sosta viene mosso per confondergli la percezione, ora deve ricostruire la posizione iniziale; si può anche chiedere di descrivere graficamente la posizione.

A Eseguire semplici movimenti attivi globali (rotolamenti, capovolte, giri ecc.) oppure assumere facili posizioni globali (corpo disteso o raccolto, inarcato o torto ecc.) dalle diverse stazioni con successiva descrizione grafica.

- Gioco d'imitazione a coppie: le belle statuine ecc., cfr. bib.19 e 20.

B Assumere le posizioni di figure disegnate dagli alunni, o ritagliate dai giornali.

- A coppie, un alunno nelle varie stazioni è situato ed atteggiato dal compagno che modella e lo dispone come vuole; gioco dello scultore (lo scultore, la creata e l'idea cfr. bib. 21). Per gruppi, un gruppo a turno bendato deve riconoscere ed assumere la posizione assunta dall’altro gruppo

- Dai precedenti materiali codificare descrizioni grafiche, ritmiche (rumori e suoni) delle sensazioni cinestesiche e delle percezioni delle posizioni assunte dai compagni.

1.2.4. Percezione localizzata dei battito cardiaco, del polso e dei movimenti respiratori; controllo volontario della respirazione.

Prova di accertamento della percezione: chiedere all'alunno deve sente battere il cuore, dove si sente respirare; prova di accertamento del controllo respiratorio: far eseguire un atto respiratorio completo con una sequenza di pause.

A A coppie, a turno percepire col tatto e con l'udito i battiti ed i rumori cardiaci, i movimenti e i rumori respiratori sul corpo del compagno.

- Individuare sul proprio corpo, prima con la sensibilizzazione tattile, poi solo con la sensibilità enterocettiva i battiti cardiaci e il polso e i movimenti respiratori. Nel caso di difficoltà di discriminazione tra inspirazione ed ispirazione, sensibilizzare quest'ultima visivamente mediante palloncini da gonfiare, bolle d’aria ecc.

- Respirare sulla guida del docente secondo diverse sequenze di pause e con vocalizzazioni (da sviluppare particolarmente con gli alunni che hanno difficoltà acustiche e di pronuncia, ed in prima elementare in connessione all'apprendimento delle letture dell'alfabeto e dei fonemi, cfr. bib. 22).

1.2.5. Percezione e controllo dell'equilibrio.

Prova di accertamento del controllo dell'equilibrio: per l'equilibrio statico la prova I del test Ozeretski-Guilmain; per l'equilibrio dinamico la prova III del medesimo test come definita nell’Esame psicomotorio di Vayer.

B Dalle varie stazioni sbilanciamenti del corpo intero nelle varie direzioni (anche associato allo spostamento di un arto, o diminuendo il numero degli appoggi o la superficie di appoggio) fino al limite massimo della precarietà e rientrando nella condizione di equilibrio o finendo in caduta per perdita del medesimo, prima ad occhi aperti e poi chiusi.

- Tutti gli spostamento e le traslocazioni dagli attrezzi e sulle linee tracciate a terra in tutte le direzioni e da tutte le condizioni del corpo secondo una progressione di difficoltà.

- Arresti improvvisi dagli spostamento in posizione libera o precisata. Tutti i salti con movimenti precisati in volo ed arrivo in posizione o luogo precisati.

- Oscillazioni, dondolii, cadute, scivolamenti ai vari attrezzi e dondolii, spinte, trasporti e sostegni dei compagni anche ad occhi chiusi o bendati; sostegni e bilanciamenti al banco e alla parete, cfr. bib. 23 e su attrezzi instabili, cfr. bib. 24.

1.2.6. Induzione di sensazioni psicogene localizzate e globali.

Prova di accertamento solo relativa al rilassamento muscolare.

A Fantasticazioni su guida vocale del docente ed eventualmente sottofondo musicale, in posizione rilassata spontanea;

B Esercizi inferiori adattati del training autogeno (cfr. bib. 25 e 26).

Materiali per l'immagine culturale del corpo

1.3. Costruzione di un'immagine sociale del corpo tramite la ricostruzione di un vissuto storico-culturale.

La prova di accertamento delle conoscenze è relativa all'itinerario didattico proposto ed ai contenuti espressi.

Dalla descrizione, impronta, manipolazione attiva e passiva di ciascuna parte del corpo e dall'uso del corpo intero (particolarmente del versante percettivo da un lato e del versante operativo dall'altro) al suo valore e significato culturale mediante itinerari didattici ecologico-geografici, antropologico-sociologici, igienico-sanitari, ecologico-naturalistici ecc.

A Esempio di itinerario geografico: tema = l'incolto, mezzi = giochi di libera attività, di espressione e per strutturare progressivamente la percezione dell'ambiente, giochi di conoscenza del corpo, di socializzazione e di comunicazione; uscite all'aperto, uscite nella scuola e dalla scuola, muoversi nei vari luoghi, toccare, annusare, manipolare, ascoltare, osservare, parlare e costruire; in classe riportare esperienze e confrontare, riprodurre momenti, esprimere emozioni e sensazioni in vari linguaggi (verbali, grafici, plastico-pittorici, gestuali, ritmico-musicali, mimico-motori), comunicare il prima e il dopo, ricostruire la disposizione spaziale, analizzare elementi, affabulare ecc., programmazione = prima dell'uscita: preparazione unificando le esperienze spontanee ed i vissuti individuali su alcuni centri organizzatori, in palestra ed in aula prova delle capacità operative di misurazione col corpo, di orientamento; nella prima uscita: sul prato ognuno si muove liberamente, osserva quello che gli interessa, gioca, salta, corre....... introduzione dei centri organizzatori: I) si fanno dei giochi motori che permettono di conoscere il luogo, 2) si percorre il campo per misurarlo coi passi, coi balzi, coi salti, si confrontano le proprie misure con quelle degli altri, si misurano altri elementi, 3) si definiscono dei punti di repere interni al luogo per la sua ricostruzione spaziale (mappa) notando la presenza di certi elementi in rapporto ad altri, altre misurazioni e osservazioni, 4) si definiscono dei punti di repere esterni per l'orientamento spaziale, notando dove si trova il sole, la scuola, il municipio, la piazza, nuove misure ed osservazioni. Ritorno in classe: riorganizzazione di tutto il materiale, riproduzione e studio dei rumori e dei suoni, dei gesti e delle operazioni (ricostruzione dell'esperienza per migliorarne la qualità); animazioni degli elementi incontrati, riproduzione di colori, scene, azioni per analizzarle, cogliere differenze e somiglianze, insiemi di forme ecc. Ulteriori uscite per verifiche anche della dimensione diacronica (all'interno della stessa stagione) cfr. bib. 27, 28, 29 e 30.

B Per questo livello non si ritiene opportuno riportare esemplificazioni o materiali, ma si rimanda ai contenuti dei programmi per la scuola elementare.

Bibliografia di riferimento

  1. M. Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, Il Saggiatore Milano 1965, Parte I.
  2. M. P. Dellabiancia, Il corpo nel pensiero filosofico e pedagogico, in "Didattica del movimento, SSS Roma n. 75 luglio-agosto 1991.
  3. J.P. Sartre, L'essere e il nulla, Il Saggiatore Milano 1965.
  4. M.G. Carlini e P. Farneti, Il corpo in psicologia, Patron Padova 1979, da pag. 143 a pag.165.
  5. H. Wallon, L'origine del carattere nel bambino, Ed. Riuniti Roma 1979, da pag. 143 a pag. 165.
  6. H. Wallon, Cinestesia e immagine visuale del proprio corpo nel bambino, in Psicologia ed educazione del bambino, La Nuova Italia Firenze 197 1, da pag. 59 a pag. 76.
  7. R. Zazzo, Immagini del corpo e coscienza di sé, in Psicologia del bambino e metodo genetico, Ed. Riuniti, Roma 1973, da pag. 225 a pag. 248.
  8. AA.VV., A scuola con il corpo, La Nuova Italia Firenze 1974, da pag. 50 a pag. 54
  9. P. L. Albertini, La palla nella cartella, Fabbri Milano 1978, Tutto il mondo è un girotondo, Fabbri Milano 1980 e Giocogirotondo, La Nuova Italia Scientifica Roma 1980.
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