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L'organizzazione spazio-temporale e causale della realtà

 

1) L'itinerario didattico

            Per la costruzione dell’itinerario didattico sulle dimensioni spaziale, temporale e causale (per l’area motoria) del reale, ci si è serviti delle ricerche di psicologia genetica di J. Piaget (cfr. bib. 1, 2 e 3) e degli Autori che ne hanno esplicitato il pensiero (cfr. bib. 4 e 5), oppure ne hanno dato un'applicazione didattica (cfr. bib. 6 e 7), senza dimenticare le opere di Z. P. Dienes delle O.S., il Progetto Nuffield per la matematica di Zanichelli e il progetto Ricme di Armando, con l’avvertenza che tutti i materiali dell'organizzazione spaziale presuppongono anche contemporaneamente un'analoga organizzazione nella dimensione del tempo che però si è, in genere, esplicitata soltanto per quelle operazioni infralogiche che assumono una caratterizzazione specifica e particolare (come in 2.4.3., 2.4.4. e 5.2.2.2.). Ugualmente si è tralasciato di trattare le operazioni logiche sulla dimensione temporale, come la riproduzione verbale e grafica di sequenze, oppure la ricostruzione di sequenze logiche ecc., perché afferenti ad altri campi disciplinari; e così ugualmente si è proceduto per le operazioni motorie sulla gestualità ritmico-musicale e della danza che possono godere di un'ampia descrizione solo entrando nell’ambito delle prassie sonoromusicali (che qui non vengono descritte al pari di  tutte le altre prassie dei sistemi simbolici e di vita quotidiana per evitare anticipati approfondimenti disciplinari che spettano alla scuola media); per eventuali incursioni tuttavia è possibile attingere e riferirsi, seppur a puro titolo di esempio iniziale, alle bib n. 8 e 9. L'itinerario didattico risulta così strutturato su di una tassonomia d’insieme della costruzione spazio-temporale della realtà che si sviluppa in questo modo:

 

1. Costruzione dello spazio topologico e sua rappresentazione grafica.

              1.1. Costruzione delle relazioni topologiche tra il corpo e gli attrezzi.

              1.2. Costruzione delle relazioni topologiche tra il corpo proprio e quello altrui.

1.2.1 Costruzione della relazione di prossimità (con avvio al dimensionamento percettivo-prassico dello spazio d'azione), di separazione e d'intorno ad una dimensione.

1.2.2 Costruzione della relazione di continuità e discontinuità (con avvio alla strutturazione  dell'orientamento di lettura e scrittura).

                     1.2.3.Costruzione della relazione d’inclusione e d'ordine.

2.   Costruzione dello spazio proiettavo a partire dal corpo proprio.

              2.1. Costruzione dello spazio sull'orientamento del corpo proprio.

                     2.1.1. Conoscenza dell'orientamento dello spazio d'azione del corpo proprio.

                     2.1.2. Orientamento dell'oggetto nello spazio d'azione del corpo e            dimensionamento percettivo-prassico delle distanze.

              2.2. Orientamento dello spazio d'azione in riferimento alla posizione dell'oggetto.

              2.3. Dimensionamento percettivo-prassico dello spazio nazione.

                     2.3.I.  Dimensionamento dello spazio d'azione circoscritto dal corpo in     posizione e in movimento (spazio d'ingombro).

       2.3.2. Dimensionamento delle distanze degli oggetti dal corpo.

       2.3.3. Dimensionamento temporale del movimento.

       2.3.4. Dimensionamento temporale dei movimento.

2.4. Adattamento percettivo-prassico dello spazio nazione.

       2.4.1. Adattamento dello spazio d'ingombro.

       2.4.2. Adattamento spaziale del movimento.

       2.4.3.   Adattamento temporale del movimento.

       2.4.4.   Adattamento spazio-temporale del movimento.

3.  Costruzione dello spazio proiettivo a patire dal corpo altrui.

3.1. Conoscenza dell'orientamento laterale del corpo altrui.

                     3.1.1.Riconoscimento prima per traslazione e poi per rotazione dell'orientamento laterale dell’arto superiore.

       3.1.2.   Riconoscimento prima per traslazione poi per rotazione dell'orientamento dell'arto inferiore.

3.2. Orientamento ed adattamento dello spazio nazione proprio su quello altrui.

4. Costruzione dello spazio ambientale.

4.1. Conoscenza dello spazio operativo e sua raffigurazione grafica.

4.2. Orientamento ed adattamento dello spazio d'azione proprio nello spazio operativo strutturato.

4.2.1. Orientamento proiettivo.

4.2.2. Orientamento sui rapporti topologici di inclusione, prossimità, separazione, intorno ecc.

4.2.3. Dall'orientamento ed adattamento percettivo-prassico nello spazio operativo strutturato, alla rappresentazione di rapporti spaziali euclidei.

4.3. Dimensionamento percettivo-prassico dello spazio operativo

              4.4. Orientamento e dimensionamento percettivo dello spazio ambientale.

5. Costruzione dello spazio d'azione collettivo nello spazio operativo.

5.1.  Conoscenza delle formazioni collettive

5.2. Adattamento del proprio spazio d'azione alla formazione (spazio d'azione collettivo).

        5.2.1. Adattamento sulla percezione dei rapporti spaziali proiettivi ed euclidei generati dallo spazio nazione collettivo.

       5.2.1.1.Percezione ed adattamento all'allineamento della formaz. retta.

       5.2.1.2.Percezione ed adattamento all'equidistanza dal centro nella formazione in circolo.

                             5.2.1.3 Percezione ed adattamento all'equidistanza dai compagni prossimi nella formazione libera.

         5.2.2. Dimensionamento percettivo-prassico delle formazioni.

               5.2.2.1.   Adattamento del proprio spazio nazione alla dimensione della formazione.

               5.2.2.2. Adattamento spazio-temporale dell'ingombro della formazione.

5.2.3. Ordinamento nello spazio d'azione collettivo.

      5.2.3.1. Assunzione di un ordinamento prefissato o attivazione secondo l'ordine di successione prefissato dalla formazione costruita casualmente e liberamente.

               5.2.3.2.   Attivazione secondo un ordine non prefissato.

5.3. Adattamento dello spazio nazione collettivo allo spostamento nello spazio operativo e sua rappresentazione grafica.

 

Seguendo una tale strutturazione di obiettivi il percorso didattico propone lo sviluppo dei materiali d’insegnamento organizzati in 5 nuclei di lavoro: il primo sullo spazio topologico (paragrafo 2); poi lo spazio proiettivo a partire dal corpo proprio (paragrafo 3); quindi lo spazio proiettivo a partire dal corpo altrui (paragrafo 4); di seguito la costruzione dello spazio ambientale (paragrafo 5); per finire (per ora) con lo sviluppo dello spazio d’azione collettivo (paragrafo 6). A margine i materiali sono distinti in due livelli: A (corrispondente alla scuola dell’infanzia) e B (corrispondente alla scuola elementare). I prerequisiti dei primi sono le reazioni circolari piagetiane. I prerequisiti dei secondi sono le abilità sviluppate coi primi.

 

2)  Organizzazione dello spazio topologico

            I prerequisiti generali per l'apprendimento dei primi (10, 11, 12 e 13) obiettivi degli itinerari qui esplicitati sono costituiti dalle operazioni fondamentali del precedente itinerario didattico sul corpo.

1. Costruzione dello spazio topologico e sua rappresentazione grafica.

Prove di accertamento del riconoscimento dei rapporti: dopo aver svolto l'attività su di un centro organizzatore in palestra o in aula, indurre una ricostruzione grafica e desumere dalla rappresentazione la concettualizzazione dei rapporti spaziali.

 

1.1 Costruzione delle relazioni topologiche tra il corpo e gli attrezzi.

Il passaggio tra gli alunni fermi o in movimento dei piccoli attrezzi, come pure lo spostamento degli alunni ai vari attrezzi disposti secondo varie modalità (percorsi, figure, forme aperte e chiuse ecc.) crea rapporti di continuità e discontinuità, ordine e successione, corrispondenza diretta e invertita; la libera manipolazione e le facili operazioni motorie anche direttamente inventate dagli alunni con l'uso dei piccoli attrezzi crea quei rapporti topologici caratteristici per la forma dei singoli attrezzi (l'inclusione e la barriera nei cerchi, l’apertura e la chiusura nelle funicelle, l’intorno nelle palle ecc.): l'azione didattica è tesa a far emergere i rapporti attraverso un primo momento di guida percettiva nel corso delle attività motorie e poi in un secondo momento a ricostruirli nella rappresentazione grafica. (Per un avvio alla comprensione dello spazio topologico cfr. bib. 10 e per il suo inserimento nel piano didattico consulta le opere di Z. P. Dienes).

A            Giochi progressivamente strutturati con piccoli attrezzi, come bacchetta, palla, palla ripiena, scalpo, cerchio, funicella, elastico, oppure con grandi attrezzi come fune, pertica, panca, materasso ecc. (cfr. bib. 11 e 12).

1.2          Costruzione delle relazioni topologiche tra il corpo proprio e quello altrui.

1.2.1.      Costruzione della relazione di Prossimità (con avvio al dimensionamento percettivo- prassico dello spazio d’azione), di Separazione e d’Intorno (ad una dimensione).

 

A coppie, in fila o in riga, uno guida lo spostamento e l'altro, legato, lo segue: al segnale cambio di ruolo; oppure mentre il primo si ferma, il secondo gli gira attorno (con contatto, o alla massima vicinanza senza contatto, o a distanza di legamento), poi riprendono a ruolo invertiti; oppure il secondo scavalca il primo (cavallina viva) e ritorna alla posizione iniziale sottopassandolo, dopo di che entrambi invertono la direzione e riprendono a ruoli alternati.

1.2.2. Costruzione della relazione di Continuità - Discontinuità (con avvio alla strutturazione dell'orientamento di lettura e scrittura).

A            A gruppi, in fila o in riga, prima con i vari legamenti poi con le varie distanze, uno guida il gruppo ed al segnale si porta all'altro estremo del gruppo, mentre il secondo assume la guida (capofila in coda o caporiga di destra a sinistra o viceversa); oppure per due gruppi accostati (in fila per due o in riga per due) un solo gruppo esegue il cambio al segnale mentre l'altro continua il percorso affiancato,

-             per aumentare la percezione dei rapporti si può far anche legare il gruppo che cambia all'altro portando il braccio interno disteso in fuori con mano alla spalla del compagno corrispondente.  Oppure dalla fila o dalla riga per uno, in successione spostarsi scorrendo tra due limiti segnati contro il muro (o tra i montanti delle spalliere quando si disponga di più campate accostate), per ricominciare dopo essere tornati in posizione iniziale.  Per esercizi di strutturazione dell'orientamento di lettura e scrittura si possono introdurre variazioni di orientamento del corpo, oppure di altezza nel contatto al muro (scorrere sempre da sinistra a destra uno con fronte al muro e il successivo con dorso al muro, oppure con fianco destro e fianco sinistro ecc.; oppure il primo sollevato sulla punta dei piedi e il secondo con gambe piegate;      oppure toccando con la mano il muro o lo staggio della spalliera ad altezze successivamente crescenti o calanti).  Cfr. bib. 13, 14, 15 e 16 su lettura e dislessia.

-             A coppie uno guida lo spostamento e l'altro lo segue legato, al segnale mentre il primo si arresta e rimane in attesa di un nuovo compagno, il secondo si lega ad un nuovo compagno (di quelli che si sono fermati) e riprende lo spostamento con cambio di ruolo.

-             Tutti i materiali adattabili dalle evoluzioni dell’educazione fisica.

 

1.2.3. Costruzione della relazione di Inclusione e di Ordine.

A            Dalla formazione collettiva per uno o più, fissata attraverso un sistema di ordinamento (vedi obiettivo 5.2.3.) al segnale disfare e rifare la formazione.

-             Per due gruppi in fila o in riga per uno che procedendo accostati (in fila o in riga per due), al segnale formare una fila o una riga unica continuando a spostarsi nella nuova disposizione, per poi al nuovo segnale tornare a separarsi.

-             Dalla formazione legata per uno, il capofila o un caporiga sottopassa l'ultimo alunno (sotto il legamento) che al segnale deve arrestarsi per permettere il sottopassaggio; oppure entrambi i caporiga sottopassano l’alunno centrale (uno sotto il legamento di qua e l’altro sotto il legamento di là); o dalla formazione per due con coppie legate, coppia serrafila in testa o coppia caporiga di destra a sinistra o viceversa, passando sotto, sopra e tra i legamenti delle coppie.

-             Tutti i materiali adattabili da raddoppiamenti e sdoppiamenti dell'educazione fisica.

 

3)    Organizzazione dello spazio proiettivo a partire dal proprio corpo

2.  Costruzione dello spazio proiettivo a partire dal corpo proprio.

2.1. Costruzione dello spazio sull'orientamento del corpo proprio.

2.1.l. Conoscenza dell'orientamento dello spazio d'azione del corpo proprio.

Prova di accertamento delle conoscenze: invitare l'alunno a portare le braccia in una direzione, o a camminare in una direzione.

A            Tutti gli esercizi elementari a corpo libero di educazione fisica: se il docente sta di fronte alla scolaresca e vuole, per le prime volte, dopo aver tolto i riferimenti alla lateralità degli alunni, indicare le direzioni dei movimento laterale, deve ricordarsi di trovarsi in posizione speculare.

-             Tutti gli spostamenti nelle varie direzioni dalle diverse situazioni ed anche ai vari attrezzi: per le prime volte è necessario segnare la lateralità (ad esempio per favorire il riconoscimento della direzione nei giri è necessario scalpare il braccio, poi fare eseguire i giri per le prime volte appoggiando la mano scarpata a terra (girare a gambe piegate) associando nella verbalizzazione del docente la presenza dello scalpo e l'orientamento insieme ("girare a destra attorno al braccio scalpato"), poi solo l'orientamento laterale pur mantenendo il braccio scalpato, solo dopo aver superato questa fase si può togliere lo scalpo; oppure scalpare una gamba e far girare attorno al piede relativo che, come se fosse un perno, non abbandona il suolo fino al completamente del giro (per tutte le direzioni in un quarto, mezzo e tre quarti di giro o più).

-             Tutti i materiali in bib. 17 e 18.

 

2.1.2. Orientamento dell'oggetto nello spazio d’azione del corpo (spazio investito dal corpo in movimento) e dimensionamento percettivo-prassico delle distanze.

Prova di accertamento delle conoscenze: invitare l'alunno a posare sul banco un oggetto in varie direzioni e secondo diverse distanze.

A            Sul banco posare un oggetto nelle diverse direzioni o spostarlo tenendolo in mano e inducendo una valutazione delle distanze relativa alla posizione dell'arto superiore che sostiene l'oggetto (braccio disteso, semiflesso e flesso completamente con l'oggetto a contatto del corpo) con verbalizzazione che le prime volte associa la distanza e la disposizione del braccio ("lontano col braccio disteso"), raffigurando anche graficamente le relazioni spaziali in una "rosa dei venti" sul cui centro si colloca il corpo.

-             Tutti gli spostamenti elementari dei piccoli attrezzi (bacchetta, palla, scalpo ecc.) dalla manipolazione al lancio con precisazione della direzione e differenziazione delle distanze (dal contatto-sostegno, al lancio dimensionato dalla distanza del compagno, al tiro alla massima distanza), prima da fermi sul posto, poi con semplici spostamenti e con ricostruzione grafica.

-             Legato uno scalpo ad una funicella ed assicurata questa alla cintura (avanti, dietro, a sinistra ecc.) o tenuta in mano, o legata al piede seguire gli spostamene indotti nello scalpo dagli spostamenti del corpo (percorsi sulle linee tracciate a terra, o attorno ai compagni ecc.).

-             Tutti i materiali in bib. 19.

 

2.2. Orientamento dello spazio nazione in riferimento alla posizione dell'oggetto.

Prova di accertamento dell'orientamento: invitare l'alunno a spostarsi liberamente nella palestra mantenendo un braccio alzato in direzione di un oggetto (puntamento).

A            Spostamenti liberi che terminano al segnale con un orientamento (frontale, dorsale o laterale) oppure con un puntamento di una parte del corpo (braccio disteso, gamba distesa ecc.) verso un oggetto, come se con quella parte del corpo si dovesse prendere la mira.

-             Da fermi mantenere il puntamento di una parte del corpo verso un oggetto che si muove (una palla fatta rotolare dal docente, il docente o un compagno che si spostano liberamente per la palestra).

B             Spostamenti liberi in tutte le direzioni e in tutte le stazioni mantenendo l'orientamento (frontale, dorsale o laterale) o una parte del corpo in puntamento su di un oggetto o un compagno che si muovono.

-             A coppie, uno si sposta liberamente per lo spazio operativo mentre l'altro lo segue mantenendosi orientato (frontalmente, dorsalmente ecc.); oppure gli gira attorno mantenendo un orientamento (frontale ecc.) o una parte del corpo in puntamento.

-             Tutti i lanci ed i passaggi con precisazione della direzione (bersaglio, compagno) dei vari attrezzi.

 

2.3          Dimensionamento percettivo-prassico dello spazio d'azione.

Le prove di accertamento sono desumibili dai materiali indicati sotto ciascuna specificazione.

2.3.1.      Dimensionamento dello spazio circoscritto dal corpo in posizione statica e in movimento (spazio d'ingombro).

A            Distesi a terra o appoggiati al muro occupare la superficie più ampia possibile e successivamente, utilizzando le varie stazioni e posizioni, arrivare alla più ristretta (sdraiati, seduti, in ginocchio, in piedi), segnando la circonferenza limite dello spazio d'ingombro relativo col gesso a terra, o le sagome e le ombre dalle varie posizioni, anche una dentro l'altra.

B            Spostarsi liberamente nello spazio operativo (adeguatamente dimensionato alle diverse posizioni da assumere ed al numero degli alunni) mantenendo le braccia nelle diverse posizioni d'ingombro (anche con trasporto incorporato di attrezzi)

 

2.3.2.      Dimensionamento delle distanze degli oggetti dal corpo.

A            Spostarsi lungo il muro dimensionando le varie distanze mediante il diverso appoggio degli arti superiori (dalla massima alla minima: di fianco a braccio disteso in fuori con appoggio delle punte delle dita, a braccio semiflesso con appoggio del palmo, a braccio disteso lungo il corpo sfiorando il muro con la spalla; e parimenti di fronte o di schiena) anche con flessione del busto o con corpo proteso e nelle varie stazioni.

-             A coppie spostarsi usando i vari legamenti ed i contatti.

-             Misurare le distanze con le dimensioni del corpo (passi e piedi).

 

2.3.3.      Dimensionamento spaziale del movimento.

A            Tutti gli spostamento in tutte le direzioni e da tutte le stazioni facendo i movimenti più ampi possibile, meno ampi possibile ed intermedi, anche sugli attrezzi e con segnatura delle dimensioni.

2.3.4.      Dimensionamento temporale del movimento.

A            Tutti gli spostamento in tutte le direzioni e da tutte le stazioni facendo i movimenti il più velocemente possibile, più lentamente possibile e a velocità intermedia, anche sugli attrezzi.  Per rendere percettivamente manifesta la diversità di velocità (dimensionamento spazio-temporale) si può predisporre una staffetta a due gruppi, di cui uno corre ed uno cammina, su un percorso parallelo e di pari lunghezza: il diverso tempo d'arrivo sensibilizza la diversa velocità d’azione.

 

2.4.  Adattamento percettivo-prassico dello spazio d’azione.

Come per il dimensionamento le prove di accertamento sono desumibili dai materiali relativi a ciascun aspetto dell'adattamento stesso.

2.4.1. Adattamento dello spazio d’ingombro.

A            Dalla fila o dalla riga capofila in coda o serrafila in testa o caporiga di destra a sinistra o viceversa con slalom tra i compagni più o meno distanziati anche utilizzando i diversi legamenti, oppure soprapassando o sottopassando alternatamente i corpi dei compagni, i legamenti o gli attrezzi sostenuti senza toccarli col proprio corpo (anche trasportando un attrezzo incorporato come la bacchetta sulle spalle o il cerchio dietro la schiena).

-             Tutti i superamenti di ostacoli (soprapassaggi e sottopassaggi) e gli slalom tra e negli attrezzi (scale, quadro ecc. posati orizzontalmente) anche con trasporto incorporato di attrezzi.

 

2.4.2. Adattamento spaziale del movimento.

A            Tutti gli spostamento del corpo riferiti ad uno spazio strutturato dalla disposizione di attrezzi (cerchi, bacchette, clavette, tappeti ecc.) o dalle righe segnate a terra o dai corpi dei compagni.

-             Tutte le azioni di spostamento di oggetti (rotolamenti, trasporti, lanci, passaggi, tiri) riferiti ad uno spazio strutturato da bersagli, mete, piani di rimbalzo, traiettorie prestabilite, posizioni e spostamento del compagno ecc.

 

2.4.3. Adattamento temporale del movimento.

A            Tutti i movimenti semplici e combinati, gli spostamento elementari ed i passi ritmici e le azioni con piccolo attrezzo secondo i ritmi diversi; giochi di educazione al ritmo; percorsi con differenziazione di velocità su tratti alterni.

 

2.4.4. Adattamento spazio-temporale del movimento.

A            Tutte le azioni di seguire, precedere, girare attorno, sottopassare e soprapassare, prendere al volo o dopo rimbalzi ecc. mantenendo un determinato rapporto spaziale (distanze, orientamento) rispetto allo spostamento di un attrezzo controllato dall'alunno medesimo o dal compagno (a coppie) e rispetto allo spostamento del compagno, anche variando il rapporto spaziale nel corso del movimento (aumentare le distanze o diminuirle, orientarsi diversamente) sulla guida sonora o gestuale del docente o sui segnali del compagno, o su situazioni organizzative e tattiche stabilite in precedenza (anche per gruppi con azioni collettive che prevedono la possibilità di diversi adattamenti collettivi a seconda delle situazioni oggettive).  Questi adattamenti si trovano ad un livello elementare nei giochi di movimento, e ad un livello più impegnativo nei giochi sportivi.

-             Per una rassegna dei giochi di movimento da cui trarre tutti i materiali necessari, vedasi bib. 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 e 27.

 

 

4) Organizzazione dello spazio proiettivo a partire dal corpo altrui

3. Costruzione dello spazio proiettivo a partire dal corpo altrui.

3.1. Conoscenza dell'orientamento laterale del corpo altrui.

              Il corpo del compagno è facilmente investito di una direzionalità (sulle operazioni di orientamento già eseguite sul corpo proprio) per ciò che riguarda l'orientamento antero-posteriore e verticale, tanto che non ho inteso neppure inserirli come obiettivi nella tassonomia.  Il discorso è diverso per l'orientamento laterale: qui secondo la scuola walloniana (cfr. bib. 28) per riconoscere la lateralità del compagno che sta di fronte (o alle spalle con fronte opposta) al compimento del riconoscimento si giunge mediante un'operazione mentale di Rotazione, per cui la propria immagine orientata si fa ruotare con mezzo giro fino a raggiungere la posizione del compagno su cui trasferisce la propria lateralità colta dalla percezione. Operazioni intermedie sono quelle relative alla Traslazione, per cui si proietta l'immagine del proprio corpo direttamente sul compagno; strategie corrette del riconoscimento finché ci si trova dietro o di fianco al compagno con la fronte nella stessa direzione (<< o ^^), ma non quando ci si trova di fronte o di spalle con la fronte opposta, cioè in posizione speculare (<>  o ><)

Prova di accertamento del riconoscimento: il docente di fronte all'alunno gli mostra una mano e chiede quale sia.

3.1.1. Riconoscimento, prima per traslazione, poi per rotazione dell'orientamento dell'arto superiore. (Le prime volte sensibilizzando l'orientamento con scalpo).

A            Tutti i materiali sulla costruzione dell'immagine del proprio corpo attraverso il contatto visivo e tattile del corpo del compagno.

-             Per uno in circolo con fronte rivolta all'interno, passaggio dei piccoli attrezzi partendo con un attrezzo per alunno), prendendoli dal compagno che precede (nel senso del passaggio) con la mano che si trova dal suo lato, cambio di mano davanti al corpo e passaggio al compagno che segue con l'altra mano. (Traslazione).

AeB       A coppia in fila con fronte corrispondente, ciascun alunno tiene un attrezzo che passa al compagno prendendo il suo: chi è davanti prende col sinistro e dà col destro dopo il cambio di mano al centro; chi è dietro fa il contrario; oppure viceversa per entrambi. Anche con spostamento libero o precisato. (Traslazione).

-             A coppia in fila con fronte reciproca od opposta, ciascuno dà con la sinistra e prende con la destra o viceversa per entrambi. (Rotazione).

 

3.1.2. Riconoscimento, prima per traslazione, poi per rotazione dell'orientamento dell'arto inferiore (le prime volte sensibilizzando l'orientamento laterale).

A            Tutti i materiali sulla costruzione dell'immagine del proprio corpo attraverso il contatto visivo e tattile del corpo del compagno.

-             Per uno in circolo con fronte rivolta all'intemo legati sottobraccio, cammino laterale sul circolo spostando per primo il piede che si trova in direzione dello spostamento in fuori e avanti al compagno che precede nel senso dello spostamento, poi l'altro piede in dentro e dietro (le prime volte iniziare con i passi laterali successivi, poi si può passare agli incrociati, tenendosi per mano a braccia in fuori; oppure per gruppi in riga spostarsi in avanti o indietro, partendo insieme con la stessa gamba che va portata avanti e fuori davanti al compagno che si trova dalla sua parte, e poi l'altra che va portata ugualmente avanti e fuori davanti al compagno che si trova dal suo lato, dopo averla sottratta all'incrocio della opposta del compagno del suo lato. (Traslazione).

-             Usando uno scalpo per legare insieme le caviglie sinistre o destre per coppie in fila con fronte corrispondente; o le caviglie interne per coppie in riga con fronte corrispondente (Traslazione), spostamenti liberi camminando o correndo con guida a turno.

AeB       Come sopra per coppie in riga con fronte opposta legando le caviglie interne; oppure per coppie in fila con fronte reciproca od opposta legando le caviglie di un lato. (Rotazione).

 

3.2. Orientamento ed adattamento dello spazio nazione proprio su quello altrui.

Prova di accertamento del riconoscimento: l'alunno si mantiene orientato col fianco destro puntato nella direzione verso cui è rivolta la fronte di un compagno che gira lentamente sul posto.

A            A coppie sul posto come per la prova di accertamento tutti i puntamenti possibili  con le varie parti del corpo.

AeB       A coppie, uno si sposta liberamente (con velocità e direzione varia) mentre l'altro deve mantenere un orientamento (relativo all'orientamento del primo) e la distanza; oppure modificando l'orientamento e la distanza sulla guida (sonora, gestuale, ecc.) del maestro.

-             A coppie uno imita specularmente i gesti e gli spostamenti del compagno; oppure specularmente opposti (ma in realtà nella stessa direzione), da fronte corrispondente, reciproca ed opposta.

 

 

5) Materiali per la costruzione dello spazio ambientale

4. Costruzione dello spazio ambientale.

4.1. Conoscenza dello spazio operativo e sua raffigurazione grafica.

Lo spazio operativo (aula, palestra, campo ecc.) è strutturato dalla presenza e dalla disposizione di elementi che possono generare rapporti spaziali topologici, proiettivi e euclidei nell'azione prima e nella ricostruzione grafica poi, quali sono i muri perimetrali, il soffitto ed il pavimento (che offrono determinate superfici), le porte, le finestre, gli attrezzi e gli oggetti d'arredo (che interrompono le superfici e permettono per le loro forme molteplici rapporti al corpo) e le linee segnate sul pavimento (che dividono territorialmente il medesimo e lo spazio investito dall'azione),                                                            

Prova di accertamento della conoscenza e della comprensione dei rapporti spaziali: disegnare la pianta dello spazio operativo (anche adattandolo specificatamente per lo sviluppo di taluni rapporti).

A           Esplorazione libera e progressivamente strutturata nell'animazione e nell'espressione delle storie, con spostamento da tutte le stazioni, anche per gruppi legati, contattando, coprendo, avvolgendo i vari elementi e passando da un elemento all'altro (cfr. obiettivo 1.1.2. dell’itinerario sul linguaggio del movimento) e raffigurazione grafica.

-             Spostarsi nello spazio operativo facendo rimbalzare o rotolare una palla sugli elementi, oppure facendo strisciare un altro attrezzo sugli elementi (individualmente e a gruppi usando scalpi, elastici, funicelle, materassi, teli ecc.). Legandosi nei vari modi e dalle diverse stazioni, coprire col corpo il perimetro (e gli altri elementi dello spazio operativo) aderendo ai muri ed agli elementi che ne interrompono la superficie.

AeB       Strutturare percorsi geometrici intersecanti nello spazio operativo con attrezzi, o segni (gesso, nastro adesivo ecc.). Dopo l'esplorazione e l'azione eseguire il disegno prima libero, poi guidato a cogliere i rapporti geometrici globali o analitici più immediati (pianta) anche fantasticamente interpretati (mappa del tesoro, caccia, cfr.  bib. 29).

 

4.2. Orientamento ed adattamento dello spazio operativo strutturato.

4.2.1. Orientamento proiettivo.

Prova di accertamento: far spostare liberamente l’allievo sui vari attrezzi, da cui deve mantenere il puntamento di una parte del corpo verso un elemento dello spazio operativo.

A            Tutti i materiali di 2.2. riferiti ad elementi dello spazio operativo (il punto di riferimento generale dello spazio).

B            A coppie, mentre uno si sposta liberamente, l'altro si orienta in modo da mantenere il corpo del compagno allineato sulla direzione di un elemento dello spazio operativo; oppure mantenendosi allineato tra il compagno e l'elemento (per i più piccoli è il gioco delle ombre tra due punti di riferimento).

 

4.2.2. Orientamento sui rapporti topologici.  Prove di accertamento relative ai materiali.

A e B     Tutte le cacce con rispetto ed i giochi con mete, tane ecc. dove lo spostamento è riferito ed adattato all'inclusione, alla prossimità, al contatto con attrezzi e territori orizzontali e verticali.

 

4.2.3. Dall'orientamento ed adattamento percettivoprassico nello spazio operativo strutturato alla rappresentazione dei rapporti spaziali euclidei.

Prova di accertamento della comprensione: dalla raffigurazione grafica del percorso rilevare i rapporti di verticalità, orizzontalità, convergenza, divergenza, parallelismo ecc.

AeB        Percorsi e circuiti liberi o strutturati, individuali o per gruppi legati, con passaggi da un elemento all'altro; percorsi e circuiti sulle righe; percorso con trasporto e dislocazione di oggetti; figure e forme costruite con piccoli attrezzi da gruppi e memorizzate o ricopiate o ricostruite da altri; circuiti con sosta di lavoro ai vari attrezzi: tutti i materiali precedenti ricostruiti graficamente (individualmente e a gruppi).  Vedasi bib. 30.

-             Tutti i materiali delle evoluzioni e degli schieramenti dell'educazione fisica tradizionale con ricostruzione grafica.

-            Staffette in spostamento delle varie stazioni con superamento di ostacoli ed azioni agli attrezzi o a corpo libero all'andata e ritorno uguale (ma con successione invertita) o con ritorno diverso, e relativa ricostruzione grafica.

 

4.3  Dimensionamento percettivo-prassico dello spazio operativo (poi in rapporto allo sviluppo curricolare anche metrico).

- Prova di accertamento dell'operazione di misura: misurare con una dimensione del corpo una distanza dello spazio operativo.

A            Misurare con una dimensione corporea (vedi in 1.1.3. del precedente itinerario il dimensionamento percettivo-prassico del corpo) le distanze, le lunghezze e le larghezze; misurare con lo spazio d'ingombro (vedi in 2.3.1. il dimensionamento percettivo-prassico dello spazio d’ingombro) le superfici, vedasi bib. 31.

B            Coprire le distanze a passi, a balzi ecc. numerando le azioni.

-             Riportare le misure così ottenute sulle piantine e sulle mappe.

 

4.4. Orientamento e dimensionamento percettivo dello spazio ambientale.

-             Prova di accertamento dell'orientamento: dalla ricostruzione grafica rilevare la dislocazione dei punti di riferimento ed il rispetto dei rapporti spaziali.

A           Nello spazio operativo costruire praticamente col corpo e con gli attrezzi la disposizione topografica di un edificio ben conosciuto come la scuola stessa, sia nei suoi rapporti interni (dall'aula al settore o ala, poi da questa all'edificio intero, poi da questo all'insieme degli elementi annessi alla scuola), che nei suoi rapporti esterni (dalla scuola alla zona circostante, poi al quartiere, alla città ecc.); dalla ricostruzione pratica passare a quella grafica (riportando misure, orientamenti ecc.) e da quella grafica ritornare al vissuto (organizzando una uscita o ricostruendo il percorso di ciascun bambino per venire a scuola).

B            Dalla presa di coscienza topografica indurre quella più specificatamente geografica e culturale fino all'utilizzo e alla costruzione delle carte geografiche politiche, economiche, (Cfr. bib. 32, 33, 34, 35 e 36).

 

6) Materiali per la costruzione dello spazio d'azione collettivo

5. Costruzione dello spazio d’azione collettivo nello spazio operativo.

5.1. Conoscenza delle formazioni della squadra (tradizionali nell'educazione fisica).

Prova di accertamento di riconoscimento del segnale di assunzione della formazione: chiedere all'alunno di disporre un gruppo di compagni nella formazione indicata con segnale verbale e gestuale dal docente

A            Mettere in ordine la formazione in un luogo abituale presentando il segnale verbale o gestuale relativo (formazione retta in riga o in fila per uno o più; formazione in circolo in riga o in fila per uno o più; formazione libera individuale, a coppie o a gruppi, (Cfr.  bib. 37 e 38).

-             Sciogliere e riallacciare la formazione cambiandone l'orientamento.

-             Mantenendo la formazione ordinata e orientata spostarsi nello spazio operativo.

-             Ricostruire graficamente con simboli o figure le formazioni assunte prima praticamente.

 

5.2. Adattamento del proprio spazio d'azione alla formazione (spazio d'azione collettivo).

5.2.1. Adattamento sulla percezione dei rapporti spaziali proiettivi ed euclidei generati dallo spazio nazione collettivo.

5.2.1.1.  Percezione ed adattamento dell'allineamento dalla formazione retta.

Prova di accertamento dell'adattamento: l'allievo deve mantenersi allineato a due compagni legati in fila o in riga che si spostano liberamente.

A           Per i gruppi prima legati, poi senza legamento, in file o in righe, spostamenti contemporanei sulle righe da tutte le stazioni e in tutte le direzioni; oppure spostamenti successivi (inizia il primo, o l'ultimo o il centrale a portarsi dalla formazione ad un altro posto, quindi successivamente i compagni si allineano ricostruendo la formazione precedente o cambiandola.

B           Per quattro gruppi ai vertici di un quadrato, a partire dai primi di ciascun gruppo che vanno a legarsi al centro del quadrato e cominciano a ruotare lentamente sul legamento perno centrale, successivamente ad ogni giro della stella gli altri capifila si inseriscono sul proprio raggio mantenendo l'allineamento, fino ad esaurire i gruppi.

-            Spostamenti con traslazioni di formazioni a quadrato, triangolo ecc.

 

5.2.1.2.  Percezione ed adattamento all'equidistanza dal centro nella formazione in circolo.

Prova di accertamento dell'adattamento: far segnare a terra col gesso una circonferenza all'allievo attorno ad un punto centrale sensibilizzato da un attrezzo; poi chiedergli di verificarne la correttezza ed osservare le operazioni che effettua.

A            Dal circolo formato tramite legamento degli alunni, attorno ad un attrezzo centrale, spostamenti simultanei sul medesimo nelle due direzioni e con orientamenti diversi.  Dal circolo formato tramite legamento degli alunni segnare la circonferenza (esternamente o internamente), oppure far segnare il circolo dagli alunni medesimi con gesso o nastro adesivo.

B            Costruire il circolo disponendo un quarto degli alunni del gruppo-classe legati sottobraccio a formare il raggio della circonferenza e sui punti perimetrali raggiunti successivamente dal raggio (fatto ruotare attorno ad un estremo in allineamento) disporre i restanti tre quarti in legamento per mano a braccia in fuori, costruita la circonferenza anche gli alunni del raggio si inseriscono tra i compagni.

-             Spostamenti vari con traslazione o traslazione e rotazione.

 

5.2.1.3.   Percezione ed adattamento dell'equidistanza dai compagni prossimi nella formazione libera individuale.

Prova di accertamento della capacità di adattamento: mentre due alunni si spostano liberamente per la palestra, un alunno deve cercare di mantenersi ugualmente distante da entrambi spostandosi adeguatamente (solo per B).

A            Dalla formazione libera eseguire dei giri sul posto a braccia distese in fuori per verificare le distanze (con relativa spazializzazione nel caso di interferenza territoriale (può anche servire come prova di accertamento per A); anche con incorporazione o sostegno di attrezzi (giri tenendo l'attrezzo orientato al centro (perno sull'attrezzo) o all'esterno (perno su di una parte del corpo) con le differenti spazializzazioni relative alle diverse posizioni e stazioni).

-             Spostamenti mantenendosi equidistante tra due o tre compagni che si spostano anche legati da nastri o funicelle o elastici, nel qual caso si può avere variazione delle distanze reciproche.

 

5.2.2.     Dimensionamento percettivo-prassico delle formazioni.

5.2.2.1. Adattamento del proprio spazio d’azione alla dimensione della formazione.

Prova di accertamento del riconoscimento e dell'adattamento: invitare l'alunno a disporsi in formazione con alcuni compagni (precedentemente ordinati dal docente rispettando le distanze.

A          Assunzione dei vari legamenti in ordine progressivo di dimensione crescente o calante nelle formazioni rette e in circolo da tutte le stazioni; in seguito assunzione delle formazioni senza legamento (riallacciandolo solo per verifica).

-             Dalla formazione libera sensibilizzazione delle distanze come in 5.2.I.3. in ordine di distanza progressivamente crescente o calante rispetto alle varie posizioni d'ingombro del corpo, anche con attrezzo incorporato e con segnatura a terra degli spazi occupati o con delimitazione esterna tramite attrezzi. Riproduzione grafica dell’ombra.

-             Spostamenti della formazione mutando le distanze reciproche.

-             Dalle varie stazioni e posizioni ricerca della massima vicinanza dei corpi senza contatto, o della massima lontananza mantenendo uno o più legamenti e delimitazione col gesso dello spazio occupato (anche sovrapponendo i territori individuati con colore diverso per sensibilizzare il diverso spazio d'ingombro collettivo). Riproduzione grafica dell’ombra.

 

5.2.2.2.  Adattamento spazio-temporale dell'ingombro della formazione.

Prova di accertamento dell'adattamento: chiedere all'alunno di collegare adeguatamente dei compagni con l’assunzione di legamenti per coprire la lunghezza di una parete.

A            Dalla formazione retta e in circolo spostamento collettivi simultanei con passaggi tra, sopra e sotto gli ostacoli, mantenendo la formazione e adattandone le distanze. 

-             Raggruppamenti liberi sugli attrezzi (cerchi, tappeti) guidati dal docente con sottrazione progressiva dei medesimi per provocare una maggior densità nell'aggruppamento.

B            Azioni di spostamento collettivo in gruppo mantenendo le posizioni reciproche ma variandone le distanze in conseguenza della guida del docente o dell'azione di avversari (nei giochi di movimento o nei giochi sportivi).

 

5.2.3.     Ordinamento nello spazio d’azione collettivo.

5.2.3.1.   Assunzione di un ordinamento prefissato o attivazione secondo l'ordine di successione prefissato dalla formazione.

Prova di accertamento della conoscenza e memorizzazione del proprio posto: l'alunno è invitato ad indicare il compagno che lo precede e quello che lo segue nella formazione in ordine di statura crescente, oppure il segno che si è assegnato o il numero che gli è stato assegnato nella numerazione.

A            Memorizzazione della formazione ordinata secondo il valore crescente di una dimensione corporea, oppure secondo l'ordine alfabetico dei nomi ecc.

B            Costruzione casuale o libera della formazione e assunzione dell'ordine generato dalla medesima mediante la numerazione progressiva o periodica, il passaggio del tocco, la distribuzione di attrezzi, lo spostamento successivo ad una posizione, o l'attivazione per compiere un'attività come in giochi a staffetta (secondo le diverse modalità: da un estremo all'altro, dal centro agli esterni, dall'esterno all'intemo o viceversa ecc.)

 

5.2.3.2.  Attivazione secondo un ordinamento non prefissato.

Prova di accertamento della comprensione e dell'adattamento: sul richiamo libero del docente osservare la prontezza del riconoscimento del proprio turno o del proprio posto.

A            Tutti i giochi ad attivazione successiva individuale o per gruppi, dove l'ordine non è prestabilito ma determinato sul momento dal richiamo del docente (tramite riconoscimento del nome, del numero, della lettera, del nome di animale che individua il gruppo, o del rumore o del suono che individua e guida l'azione individuale o del gruppo), oppure dalle azioni e dai richiami dei compagni.

 

5.3. Adattamento dello spazio nazione collettivo allo spostamento nello spazio operativo e sua rappresentazione grafica.

Oltre agli orientamenti proiettivi della formazione su elementi dello spazio operativo e gli adattamenti spazio-temporali dell'azione di un compagno o allo spostamento di un oggetto (sia predeterminati come ad es. nella palla rilanciata, che liberi come nelle cacce e nei giochi di squadra benché finalizzati nell'azione corale al conseguimento di obiettivi collettivi), la formazione è organizzata anche sulla struttura spazio-temporale e causale dell'azione collettiva: è anche dalla ricostruzione grafica di questa struttura che si determinano i molteplici rapporti parziali che vogliamo evidenziare.

Prova di accertamento: dopo l'esecuzione dei materiali far rappresentare graficamente gli spostamenti.

A            Dagli spostamento della formazione (retta in circolo e libera) nello spazio operativo, alla rappresentazione grafica dei medesimi (figurativa o simbolica); dall'esecuzione di percorsi e circuiti, individuali, a coppie e in gruppo alla rappresentazione grafica dei medesimi.

-             Apprendimento dell'orientamento, dell'ordinamento, dell'adattamento di ciascuna formazione secondo le seguenti strutture spazio-temporali:

1)           ad ondata semplice successiva, ad ondata intrecciata successiva, a doppia ondata contrapposta;

2)           su diagonale semplice, su due diagonali parallele, su due, tre o quattro diagonali ad incrocio anche con giro al centro;

3)           in rettangolo, in quadrato, in triangolo, ecc.;

4)           a spirale, a zig-zag, a stella, a ruota, a farandola ecc..

Dalla esecuzione dei materiali poi passare alla rappresentazione grafica per sviluppare la comprensione concettuale dei rapporti spaziali in essi generati.

 

A conclusione è necessario ricordare che nel curricolo dell'organizzazione spazio-temporale e causale (motoria) si possono inserire numerose altre tematiche, come tutto il lavoro sulle immagini (rappresentazioni di funzioni; operazioni sulle corrispondenze e simmetrie; rotazioni delle figure ecc.), oppure tutto il lavoro sulle dimensioni logiche (operazioni sugli insiemi e sulle classificazioni logiche; operazioni sulla probabilità e la statistica, ecc.), oppure tutto il lavoro sul calcolo (materiali multibase e operazioni aritmetiche, ecc.). Per un riferimento anche a questi settori, si rimanda alle bib. n. 39, 40e 41.

 

 

Biblio ed emerografia di riferimento

1) J. Piaget, La costruzione del reale nel bambino, La Nuova Italia Firenze 1973.

2) J. Piaget e B. Inhelder, La rappresentazione dello spazio nel bambino, Giunti e Barbera Firenze 1976.

3) J. Piaget, B. Inhelder e A. Szeminska, La geometria spontanea del bambino, Giunti e Barbera Firenze 1976.

4) G. Petter, Lo sviluppo mentale nelle ricerche di Jean Piaget, Giunti e Barbera Firenze ‘61.

5) N. Filograsso, Jean Piaget e l'educazione, Argalia Urbino 1974.

6) H. Aebli, Didattica psicologica, Universitaria Firenze 1953.

7) H.G. Furth e H. Wachs, Il pensiero va a scuola, giunti e Barbera Firenze 1977.

8) A. Guglielmino, Alla conquista del ritmo, La Nuova Italia Scientifica Urbino 1983.

9)  S. Di Francesco Cermelj, Bambini, facciamo ginnastica, Labor Roma S.D.

10) J. e S. Sauvy, Il bambino alla scoperta dello spazio, Feltrinelli Milano 1974

11) A. Lapierre e B. Aucouturier, I contrasti e la scoperta delle nozioni fondamentali, Sperling & Kupfer Milano 1976.

12) A. Lapierre, Educazione psicomotoria nella scuola primaria, La Scuola Brescia 1978

13) F. Kocher , La rieducazione dei dislessici, Armando Roma 1975

14) A. Jadoulle, Apprendimento della lettura e dislessia, Armando Roma 1968.

15) A. Bassi, Scrittura, lettura e igiene mentale, Ed.  Riuniti Roma 1977

16) I. Sacchetti, Prima elementare, Editori Riuniti Roma 1977

17) M. Gori, Il corpo logico-matematico, SSS Roma 1984

18) A cura di E. Fabbri, L'educazione attraverso il movimento, AVE Roma 1974.

19) A cura di A. Bianco Dettori, Giocomotricità, SSS Roma S.D.

20) L. Coppa, Giochi per bambini fino a sei anni e Giochi per ragazzi da otto a dieci anni, Armando Roma 1975 e 1977

21) A. Calvesi e A. Tonetti, Op.  Cit. al n. 19 del precedente itinerario

22) A. Broseta e B. Duteau, L'educazione fisica e i giochi di gruppo, La Scuola Brescia 1980.

23) M. Di Donato, Avviamento alla didattica dell'educazione fisica nelle scuole elementari, La Nuova Italia Firenze 1961

24) A. Seybold-Brunnhuber, Esercizi e giochi con la palla; Esercizi e giochi con il cerchio; Esercizi e giochi con la funicella, SSS Roma rispettivamente 1975, 1975 e 1976

25) H. Meusel, Giochi di corsa, di lotta e con la palla, SSS Roma 1977

26) J. Haase, Giochi sulla spiaggia, in acqua e sott'acqua, SSS Roma S.D.

27) M. Gori, 2000 giochi tradizionali infantili, Edigraf Roma 1988

28) L. Lurçat, Op.  Cit. al n. 15 del precedente itinerario

29) A. Imeroni e R. Margaira, Op. cit. al numero 16 del precedente itinerario

30) B. Balboni e A. Pasquetto, Muoversi, giocare, fare sport, Il Capitello

31) A cura di E. Fabbri, Op. cit. al numero 18

32) L. Cozzi e P. Ferraro, T.P. percorsi interdisciplinari per il tempo prolungato, B. Mondadori

33) L. Gecele, Orienteering nella scuola, Quaderni tecnici a cura della Cassa Rurale ed Art. delle Prealpi, Tarzo

34) T. Serafini e D. Ferrari, Orienteering: trovati la strada, in Le attività integrative nella scuola e nel tempo libero, a cura del Mediocredito Trentino - Alto Adige

35) AA.VV., La scuola dell'orientamento, in Scuola e didattica n. 8 di gennaio 1986.

36) A. Levorato, Orienteering, materiali di lavoro, ciclostilato a cura del Distretto Scolastico n. 35 di Mirano (Ve), Novembre 1991

37) T. Lovera, Educazione fisica, Principato Messina 1965

38) I. Perrotto, Teoria dell'educazione fisica per gli istituti magistrali, De Bono Firenze 1969.

39) A cura di C. Cornoldi e A. Pra Baldi, Perché il bambino non riesce in matematica, Erips Pordenone 1980

40) A. Contardi et Alii, Matematica possibile, Ed. Del Cerro Tirrenia 1993

41) G. Vergnaud, Il bambino, la matematica, la realtà, Armando Roma 1994.